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venerdì 21 febbraio 2014

Maurizio Martina è il nuovo Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali

Finalmente abbiamo un Ministro dell’Agricoltura serio, Maurizio Martina. Si spera che egli porterà avanti le nostre esigenze di agricoltori italiani, agricoltori che quotidianamente si devono misurare con le importazioni provenienti dall’estero a prezzi bassissimi. Perché i prezzi sul mercato mondiale sono bassissimi rispetto ai nostri? Perché arrivano da Paesi che non hanno le nostre regole sociali, da Paesi che non tutelano il lavoro minorile, da paesi che utilizzano mezzi produttivi (antiparassitari soprattutto) che da noi sono vietati, che utilizzano OGM, purtroppo non ancora sicuri al 100% per l’uomo e per l’ambiente.
Speriamo che il nostro Ministro sia contrario all’introduzione degli OGM nel nostro Paese e lo deve essere per numerosi motivi:

1 – questi OGM non sono adatti all’agricoltura italiana. L’Italia, anche con gli OGM,  con le sue piccole aziende agricole non potrà mai competere sul mercato mondiale sulla base dei bassi costi e dei bassi prezzi, ma potrà competere solo sulla base della qualità;



2 – con gli OGM l’agricoltore italiano non guadagnerà di più, perché se è vero che calano i costi di produzione agricoli è altrettanto vero che calano anche i prezzi di mercato, in quanto il prezzo non viene fissato dall’agricoltore (in agricoltura, nel lungo periodo, costo unitario medio, costo marginale e prezzo di mercato tendono a coincidere). Anche l’esplosione delle superfici coltivate a livello mondiale in certi Paesi non è sinonimo di maggior reddito per il coltivatore, ma è dovuta alla mancata etichettatura degli alimenti OGM in questi stessi Paesi;



3 – gli OGM favoriscono la delocalizzazione produttiva. Quando avremo piante che “resistono” ad ogni avversità e ad ogni condizione pedoclimatica, è molto probabile che la loro coltivazione si sposterà in Paesi che hanno situazioni di costo di produzione più favorevoli delle nostre;



4 – il brevetto sugli OGM rende dipendente il coltivatore dalle multinazionali del seme, che potrebbero avviare coltivazioni con contratti di soccida per le piante sulla falsa riga di quello che già avviene nell’allevamento animale;



5 -  non è vero che con gli OGM la produzione per ettaro è superiore a quella delle sementi convenzionali;



6 – gli OGM sono contro la biodiversità, poiché il patrimonio genetico delle piante OGM coltivate deriva da un ristretto numero di cellule trasformate;


7 – gli attuali OGM hanno il transgene inserito nel nucleo e determinano “inquinamento genetico” e, pertanto non rendono possibile la coesistenza con altre forme di agricoltura, sia essa convenzionale o biologica. Da rilevare che, oggigiorno, le moderne tecniche di ingegneria genetica consentirebbero di introdurre il transgene nei cloroplasti, evitando così l’inquinamento genetico;



8 – gli OGM favoriscono le strategie di appropriazionismo e di sostituzionismo del settore industriale nei confronti del settore agricolo. Con gli OGM il reddito dell’agricoltore nel lungo periodo è destinato a diminuire ed è destinato ad essere inglobato dall’industria, sempre più fornitrice di mezzi tecnici per l’agricoltura;



9 – gli OGM possono determinare la scomparsa dell’industria sementiera nazionale, determinando così grande preoccupazione per la sicurezza alimentare, sia da un punto di vista quantitativo, sia da un punto di vista qualitativo.



10 – gli OGM da soli non risolvono il problema delle micotossine;





11 – le piante OGM resistenti ai diserbanti non risolvono il problema delle erbe infestanti, in quanto:
                        - le erbe infestanti dopo pochi anni maturano una resistenza genetica al diserbante;
                        - le erbe infestanti parentali acquisiscono il transgene dalle piante OGM coltivate e diventano esse stesse resistenti al diserbante;
                        - le piante transgeniche coltivate (per esempio colza OGM) in annate successive diventano esse stesse infestanti di altre coltivazioni;



12 – non risolvono il problema degli insetti nocivi (anche utilizzando il mais BT, la piralide dopo pochi anni diventa resistente alla tossina BT);




13) gli attuali OGM non sono adatti all’agricoltura presente nel nostro Paese




14) gli attuali OGM favoriscono l’esodo rurale dalle aree marginali del nostro Paese, con tutte le problematiche di aggravamento dell’assetto territoriale del nostro Paese nelle aree di collina e di montagna.