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martedì 12 agosto 2014

11 - Quando la neuroscienziata e senatrice a vita Elena Cattaneo vuole parlare di OGM in agricoltura al Ministro Martina…….risposta n. 11 di 16

Gent. Neuroscienziata Elena Cattaneo,
lo so sono ripetitivo, ma anche Lei non scherza! Mi deve scusare se insisto ancora nel dirle che, in relazione al fatto che molto probabilmente non ha mai visto un campo coltivato, o, quantomeno, non ne conosce le problematiche, Le consiglierei di non farsi strumentalizzare su problematiche di carattere agricolo e di continuare a fare il suo lavoro. Mi creda, sarebbe un bene per tutti. Il campo coltivato, purtroppo, non è un laboratorio di chimica, ma è qualcosa di molto più complesso, dove le interazioni tra esseri viventi sono infinite. Occorre poi un approccio olistico al problema, senza dimenticare le interconnessioni che possono esserci tra biodiversità, tutela del territorio, economia, politica, etica, ecc. Purtroppo questo approccio olistico i suoi suggeritori non lo possiedono, per cui le fanno fare delle figure quantomeno discutibili.

DOMANDA N. 11 - Secondo Lei, tutela di più la biodiversità un campo di mais Bt o quel milione di ettari sui quali gli agricoltori sono costretti ad irrorare insetticidi perché non li si lascia liberi di fare gli imprenditori e coltivare mais Bt?


RISPOSTA ALLA DOMANDA N. 11 di 16

Gent. Neuroscienziata Elena Cattaneo,  la Sua domanda n. 11 è ancora una volta ripetitiva e tautologica ed in parte abbiamo già risposto quando, scusi la ripetizione, abbiamo risposto alla domanda n. 10. Non è vero che gli agricoltori sono “costretti” a fare i trattamenti insetticidi contro la piralide, poiché se fanno le corrette pratiche colturali (rotazioni con frumento, erba medica, soia, sorgo, pomodoro, colza, ecc.) non c’è bisogno di trattare contro la piralide, il danno è irrisorio ed è economicamente minore del costo del trattamento. Dalle sperimentazioni messe in atto da Veneto Agricoltura, si evince che non c’è una gran differenza tra “mais convenzionale trattato con insetticidi” e “testimone non trattato” e che spesso non conviene fare trattamenti insetticidi contro la piralide……..è più il costo dell’entrata;


Anche per quanto attiene alla tutela della biodiversità, Le faccio osservare che  tutela maggiormente la biodiversità un campo convenzionale di mais nel quale vengono praticate le corrette rotazioni agronomiche, rispetto ad una monocoltura di mais, soprattutto se OGM, poiché il mais OGM è il presupposto indispensabile per la monocoltura. Se poi questo campo con agricoltura convenzionale è anche biologico, la biodiversità è ancor più tutelata. A dirlo, non sono io, ma la Società Italiana di Ecologia. In particolare, in un suo documento si legge a proposito degli OGM e delle biotecnologie:

Biotecnologie: secondo taluni non si dovrebbero porre limitazioni alla ricerca biotecnologica che ha un ruolo fondamentale per alleviare i problemi dell'umanità.
Sotto il termine "biotecnologie" vengono in realtà indicati settori scientifici e tecnologici diversi: dallo sviluppo di nuovi farmaci (a volte, ma non sempre, basati sull'utilizzo dell'ingegneria genetica), alla clonazione di organi e organismi, all'introduzione di organismi geneticamente modificati per scopo agricolo o zootecnico. Ognuna di queste tecnologie pone problemi diversi dal punto di vista scientifico, etico e sociale e non si può quindi parlarne in maniera generica. Per quanto riguarda l'aspetto di maggiore impatto sull'ambiente, ovvero l'introduzione di organismi geneticamente modificati (OGM), vogliamo osservare che, se è vero che gli effetti sulla salute umana dell'ingestione di cibo proveniente da OGM sono stati grandemente esagerati da alcuni movimenti ambientalisti, è anche vero che alcuni scienziati hanno grandemente esagerato i benefici che possono derivare dall'utilizzo degli OGM per combattere la fame nel mondo e ne hanno minimizzato i pericoli per il mantenimento dell'ambiente naturale di cui l'uomo è parte. Va infatti ricordato che attualmente il 70% dell'area coltivata ad OGM è destinata a specie modificate per resistere all'azione degli erbicidi. L'aumento di produzione agricola dovuto a questi OGM è minimo, se non inesistente, l'unico cosiddetto "vantaggio" essendo la possibilità di utilizzare indiscriminatamente grandi quantità di erbicida senza danneggiare la specie coltivata. Ma gli OGM possono anche costituire un pericolo per il funzionamento degli ecosistemi, poichè la loro introduzione è del tutto analoga al rilascio di specie esotiche, una pratica che ha portato nel recente e lontano passato a qualche beneficio, ma anche a molti danni, di natura sia biologica che economica. L'introduzione di OGM ha già contribuito in alcuni casi al declino di specie e razze naturali e, se effettuata su larga scala, può contribuire a una drastica diminuzione della biodiversità dei nostri ecosistemi. Vogliamo ricordare con forza che a medio e lungo termine la salute dei nostri figli e dei nostri nipoti dipende dal mantenimento del funzionamento degli attuali sistemi naturali che forniscono gratuitamente non solo cibo, legname, fibre tessili, medicinali, ma anche servizi fondamentali per la nostra sopravvivenza quali la purificazione naturale di aria e acqua, il riciclo dei sali nutritivi, la stabilità dei versanti montagnosi, la protezione delle coste dall'erosione.”


Della problematica relativa alla diminuzione della biodiversità, ne ha parlato anche il prof. Raffaele Testolin, Direttore del Dipartimento Produzione Vegetale e Tecnologie Agrarie Università di Udine,  che non è sicuramente un “anti OGM”, in quanto firmatario della “lettera degli scienziati con la richiesta per liberalizzare la sperimentazione OGM”.  Si tratta sicuramente di una analisi obiettiva, che mette in luce ancora una volta la necessità di fare ricerca prima di introdurre piante OGM nel nostro Paese.



Bellissimo anche questo intervento ad una conferenza su “OGM e biodiversità”


Gent. Sen. Cattaneo, come vede ha iniziato a studiare il problema OGM, a mio parere faceva meglio a continuare a studiare  la malattia di Huntington, però non ha studiato queste considerazioni della Società Italiana di Ecologia e del prof. Testolin, ma è stata solo una dimenticanza ……………… la capisco, con tutto quello che ha da fare!

Vede, colui che Le ha suggerito questa domanda l’ha utilizzata per far credere alla gente comune che le piante OGM consentiranno di migliorare la biodiversità del campo coltivato, ma, come ha potuto vedere, non è vero! Dia retta a me …… non si fidi!


 Cara Neuroscienziata Elena Cattaneo, ancora una volta, come vede, non è tutto così semplice. E’ vero che il mais Bt potrebbe determinare una riduzione temporanea nell’utilizzazione di insetticidi e, quindi, un miglioramento temporaneo della biodiversità, ma è altrettanto vero che nel lungo periodo con le piante OGM si verrebbero a determinare situazioni dannose per la biodiversità…………..non lo dico io, lo dice la Società Italiana di Ecologia, nonché illustri professori.