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mercoledì 19 marzo 2014

La diabrotica sviluppa resistenze genetiche nei confronti del mais Bt

La semina diffusa di colture geneticamente modificate (OGM) che producono al loro interno tossine insetticide derivanti dal batterio Bacillus thuringiensis (Bt), determina  una forte pressione selettiva sulle popolazioni di parassiti, che evolve in una vera e propria resistenza genetica, dando così origine a progenie di insetti resistenti, molto difficili da controllare.

La diabrotica è un parassita molto dannoso per il mais e negli USA si cerca di proteggere le coltivazioni attraverso la semina di mais OGM Bt. Nel corso del 2009 e del 2010, sono stati identificati in Iowa campi coltivati a mais in cui la diabrotica del mais ha determinato gravi lesioni alle piante, nonostante esse producessero  la tossina Bt Cry3Bb1. Biotest successivi hanno rivelato che popolazioni di diabrotica hanno sviluppato una resistenza genetica nei confronti della tossina Cry3Bb1. 
Questi primi casi di resistenza della diabrotica del mais, evidenziano che nel lungo periodo l’introduzione di piante OGM Bt non serve a risolvere il problema degli insetti fitofagi.


La previsione di questa evoluzione, ovvero la possibilità che col tempo gli insetti avrebbero messo in atto strategie di difesa, era stata fatta anche da alcuni scienziati, veri scienziati, favorevoli all’introduzione degli OGM nel nostro Paese. In particolare, il prof. Scarascia Mugnozza ha affermato che:

Limitazioni all’impiego di resistenze genetiche derivano dalle continue modificazioni cui va incontro il patogeno che, come già riportato, sviluppando nuovi geni di virulenza, è in grado di superare rapidamente le resistenze presenti nell’ospite., Scarascia Mugnozza – Potenzialità del miglioramento genetico in piante ed animali – Accademia Nazionale di Agricoltura e CNR – Bologna, 2001

Anche il prof. Francesco Sala si è occupato di questa problematica:

Le piante GM oggi coltivate hanno transgeni con promotori costitutivi. Per esempio è costitutivo il promotore 35S del mais Bt. Ciò permette di esprimere il gene con alta efficienza, ma questo a volte non è raccomandabile. Nel caso del mais Bt stesso, la produzione continua della tossina Bt potrebbe determinare la scomparsa dell’insetto bersaglio, con conseguenze per la biodiversità, oppure potrebbe favorire la selezione di insetti resistenti., Francesco Sala – Biotecnologie vegetali: tra rifiuto e accettazione, LE SCIENZE, n. 386, ottobre 2.000