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lunedì 9 dicembre 2013

Meno male che ha vinto Matteo Renzi

Tutti quelli che ritengono che l’agricoltura del nostro Paese non possa competere con gli OGM sul mercato mondiale, ma possa, invece, competere solo sulla base della qualità, saranno contenti della vittoria di Renzi alle primarie del PD.
Perché devono essere contenti? Perché Renzi, non è sicuramente a favore di quella parte del PD (che si mette contro l’80% dei consumatori che non vogliono OGM), che è favorevole all’introduzione degli OGM nella nostra agricoltura. In particolare, durante le primarie del 2012, Renzi, alla domanda formulata da un gruppo di giornalisti, blogger, ricercatori e cittadini………….. Quali politiche intende adottare per la sperimentazione pubblica in pieno campo di OGM e per l’etichettatura anche di latte, carni e formaggi derivati da animali nutriti con mangimi OGM? ha dato la seguente risposta…………..
“Se è vero che molti dei prodotti agricoli che finiscono nelle nostre tavole sono varietà figlie di incroci e selezioni avvenute nei secoli, e che la ricerca in campo agroalimentare è comunque un fattore positivo e una strada da perseguire, altra cosa è aprire l'Italia a produzioni transgeniche che non hanno nulla a che fare con la qualità e la forza economica dei nostri prodotti agricoli. Il futuro dell'agricoltura italiana non credo possa essere legato agli Ogm. 

I nostri agricoltori sono da guinnes, con i 239 prodotti tipici italiani, il più alto numero europeo di produzioni di qualità e prodotti riconosciuti tra Dop, Igt e Stg, un fatturato al consumo di quasi 10 miliardi di euro e oltre un milione di ettari oggi condotti con metodo biologico. Un settore che è cresciuto e sta crescendo soprattutto con i giovani agricoltori nel segno della qualità e del presidio ambientale e garantisce parte dell'attrattività del Made in Italy nel mondo. Va scelta quindi la via dell'eccellenza, della salvaguardia delle nostre eccellenze agroalimentari e della sicurezza alimentare. Credo che occorra studiare bene tutti gli effetti dell'utilizzo in agricoltura di organismi geneticamente modificati e dell'impiego nell'allevamento animale di mangimi Ogm e gli effetti sulla salute pubblica.

Se è giusto, insomma, che la ricerca esplori più campi rispetto a quelli messi in pratica, si tratta di evitare quello che tutte le nostre associazioni agricole temono e cioè il Far West italiano, che qualcuno possa seminare campi di mais Ogm in grado di contaminare i territori circostanti con i pollini Ogm. Il nostro Paese finora ha avuto un comportamento esemplare su tutta la partita Ogm, mettendo sempre al centro il principio di precauzione e la necessità di non mettere a repentaglio l'immagine e la sostanza del nostro made in Italy. Infine, piena trasparenza per cittadini consumatori è la nostra scelta di fondo per etichettatura e corretta informazione rispetto a ciò che viene messo in vendita.”
A mio parere una risposta ottima, sotto tutti i punti di vista, poiché ha parlato di prodotti tipici, ha parlato dei giovani in agricoltura, ha parlato di biologico……………niente da dire.

Non ha risposto, o ha risposto solo in parte, sulla questione relativa all’etichettatura dei derivati da OGM……….una problematica seria, poiché da un lato occorre tutelare il consumatore, dall’altro occorre tutelare gli allevatori, che, purtroppo, al momento utilizzano nella gran parte dei casi anche mangimi OGM……peccato. Occorrerà far capire a Renzi che la mancata etichettatura dei derivati da OGM (carne, latte, uova, ecc.) ottenuti con “mangimi OGM”, porterà prima o poi ad una protesta da parte dei nostri allevatori che utilizzano “mangimi non OGM”, che sono costretti a produrre ai costi del convenzionale in un mercato in cui il prezzo, più basso, è fatto dai derivati ottenuti da “mangimi OGM”.