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martedì 30 aprile 2013

LE “MEZZE VERITA’” DI EMMA BONINO SUGLI OGM


Nel novembre 2008 Emma Bonino, allora Vice Presidente del Senato ed attualmente  titolare del Ministero degli Esteri, rispondeva ad un articolo di Carlo Petrini nel quale si metteva in luce il pericolo derivante da un cambiamento della normativa in merito alle soglie di tolleranze di OGM negli alimenti biologici.
Dalla risposta della Bonino traspare senza ombra di dubbio una posizione favorevole nei confronti degli OGM in ambito agroalimentare, sostenuta, però, da argomentazioni opinabili, le solite “mezze verità”.
Tralasciando la prima parte della lettera, che riporta dati di fatto non contestabili, ciò che lascia maggiormente perplessi sono le tre argomentazioni portate a favore degli OGM in ambito agroalimentare. In particolare, tra virgolette ed in grassetto le parole della Bonino:
Invece c’è forse una lezione da trarre dall’esperienza del mais Bt (l’unico Ogm coltivato in alcuni paesi europei),
-         più sicuro per l’ambiente perché non usa pesticidi”…………cara Bonino, mi dispiace dissentire, poiché  non è completamente vero che con il mais Bt non si usano pesticidi, in quanto c’è un problema di aree rifugio, c’è un problema di resistenza genetica degli insetti (piralide) e c’è un problema legato al fatto che la nicchia ecologica lasciata libera dalla piralide viene occupata da altri insetti (diabrotica). Pertanto, il problema degli insetti fitofagi è risolto solo in parte;

-         “più sicuro per il consumatore perché ha meno fumonisine, sostanze altamente tossiche alla salute umana abbondanti nel mais tradizionale ma ancor di più in quello biologico”. Anche questa è una “mezza verità”, in quanto il problema delle micotossine non è completamente eliminato con l’utilizzazione di mais Bt. Negli USA, dove il mais Bt è massicciamente utilizzato il problema delle micotossine rimane;



-         “più conveniente per i coltivatori che arrivano a guadagnare fino a 400 euro in più per ettaro”. Questa, cara Emma, non è una “mezza verità”, ma è proprio una “bufala”. Perché è una bufala? Perché, facendo i conti della serva:

a)    Il trattamento contro la piralide, esagerando,  ha un costo medio di 200 euro/ha, che sarebbero risparmiati, ok;
b)    La semente OGM negli Usa costa il 40% in più, per cui da 150 euro circa del convenzionale, passiamo a 210 euro/ha (+60 euro)
c)     I risparmi si riducono a 140 euro (200-60);
d)    Da dove arrivano gli altri 260 euro (400-140)? Possono arrivare solo da un aumento delle rese…….considerato che il mais ha un prezzo intorno ai 25 euro…….ne consegue che il mais Bt dovrebbe produrre 1 tonnellata in più per ettaro……fatto ancora tutto da dimostrare, anzi molti studi affermano che la produzione degli OGM rispetto al convenzionale è sostanzialmente analoga.
e)     Chi paga i costi di coesistenza?
f)      Chi paga i costi delle aree rifugio?
g)    Chi paga i costi di separazione di filiera?
h)    Chi paga i costi di certificazione e di etichettatura?
i)       Chi paga i costi di analisi?
j)      Paga sempre “pantalone”? Questa, cara Emma, si chiama “privatizzazione dei guadagni e collettivizzazione dei costi”  e in molti non sono d’accordo.